sabato 8 ottobre 2011

I Bambini di oggi e i Bambini di ieri

Ciao ragazzi, ho deciso di aggiungere questo post in seguito ad un'esperienza che ho vissuto di prima persona, e riflettendoci ho pensato che possa essere un argomento che oggi accumuna parecchi di noi.
A partire da gennaio dello scorso anno mi sono trovata a lavorare con due bimbi, di 5 e 3 anni, con cui passavo in media quattro ore al giorno e così ho avuto modo di farmi un'idea del mondo in cui oggi sono, e siamo, abituati a crescere.
Ciò a cui ho subito fatto caso e su cui ho puntato, istintivamente, la mia attenzione, è stata la grande differenza che c'è tra il mondo dei giochi dei "bambini di oggi e quello dei bimbi di ieri", mi spiego meglio.
Innanzitutto oggi il gioco è vissuto dai piccoli come un'attività prevalentemente individuale, da vivere in solitudine,  ognuno nella propria casa, senza avere compagni di scambio, ma piuttosto concentrati a superare infiniti livelli di un videogioco della Play Station o a "navigare" per i giochi e le attività offerte dall' "amico" computer.Non esistono infatti le numerose comitive, a cui ero abituata io, formate dai fanciulli e ragazzi che vivono nello stesso quartiere, o i gruppi di bimbi che organizzano giochi come Ruba banidera, Nascondino, la Cavallina, le formine fatte con la pasta sale o col gesso, il gioco della campana, e tanti altri.
Io mi ricordo che soprattutto durante l'occasione dei festeggiamenti dei compleanni, c'era un enorme entusiasmo da parte di tutti noi proprio grazie a questi intrattenimenti che noi stessi, o con l'aiuto di un adulto, ci impegnavamo ad organizzare.

Oggi tutto questo non accade.
Infatti, oggi è più facile appunto ritrovare gruppetti di due, massimo 3 bimbi che si sfidano a giochi di guerra con la play station, o bambine che vestono bambole e barbie digitalmente, con l'uso del computer.

Tutto questo è sicuramente frutto dei cambiamenti, positivi e/o negativi, che hanno interessato il nostro sistema sociale: i genitori dediti completamente al lavoro, che non appena hanno la possibilità di una giornata libera, difficilmente decidono di trascorrerla immersi in urla, corse, giocattoli sparsi in ogni dove, di decine e decine di bambini; poche sono inoltre le famiglie che vivono in case in aperta campagna, o comunque abitazioni con qualche spazio in cui potersi muovere liberamente;  anzi, si vedono sempre più spesso bambini affacciarsi dai balconi, o costretti a correre nel giardinetto interno al condominio.
Tutto questo mi ha portato a farmi diverse domande, a pormi dei quesiti:
Tutto questo sviluppo, il cui stesso termine porterebbe ad attribuirgli un carattere positivo, sta favorendo il progredire dei singoli, o li sta meccanizzando, individualizzando, estraniando dal mondo che lo circonda? Di questo passo, come potranno vivere la loro infanzia i nostri nipoti, le generazioni future?

Se vi va, lasciate un commento,
Elena.

1 commento:

  1. Sono d'accordo con te sul fatto che questi strumenti non debbano sostituire completamente la classica forma scritta e la lettura...ma dobbiamo anche pensare che il deficit è quello e così rimane...
    ti riporto l'esempio di un ragazzino di 12 anni che conosco: l'anno scorso non ha conseguito buoni risultati scolastici per cui dovrà ripetere la 1a media...durante l'estate gli hanno certificato una lieve disgrafia probabile causa della sua bocciatura.
    Da ora ha diritto ad alcuni strumenti come per esempio un netbook che gli è permesso usare anche durante l'orario scolastico..con questo strumento riesce a portare a termine compiti che prima non riusciva, ad esempio scrivere un tema o predere appunti! comunque non ha abbandonato l'abitudine di scrivere...nelle ore di matematica dove la scrittura non richiede un grosso sforzo non utilizza il netbook.
    Ha già iniziato a conseguire buoni risultati nelle verifiche grazie a questo mezzo :D

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